Serata dedicata alla storia di Pisa fino al XV secolo, una storia antica fatta di fasti e potenza, una storia di cui si ha poca memoria
Il tema è stato tratto dal libro “da Zero a Mille o della memoria dannata di Pisa” ed é stato presentato dal suo autore: Sergio Costanzo. Il Presidente Barbuti ha consegnato il PHF al past President Giampaolo Russo in virtù dei risultati ottenuti

29/08/2022 Annata 2022-2023

In apertura della serata il Presidente Andrea Barbuti presenta il relatore della conferenza, Sergio Costanzo:
Costanzo vive a Pisa, dove lavora nell’Azienda Ospedaliero Universitaria. Volontario di Protezione Civile Internazionale, ha compiuto varie missioni in Italia e all’estero, ottenendo nel 2006 la Benemerenza della Repubblica Italiana conferitagli dal Presidente Carlo Azeglio Ciampi. Dal 2004 pubblica saggi sull’architettura, sul Medioevo, racconti, reportage, romanzi storici e lavori teatrali. In particolare ha recentemente pubblicato il libro da cui è tratta la relazione della serata: “Da Zero a Mille o della memoria dannata di Pisa” (Campano Edizioni), ovvero dalla fondazione all’inizio dell’età aurea, una lettura per acquisire consapevolezza, nutrire orgoglio e senso di appartenenza alla Grande Repubblica dei mari che fu Pisa.

Prima di iniziare la conferenza il presidente Barbuti conferisce il premio Paul Harris Fellow al past President Giampaolo Russo come riconoscimento dell’impegno profuso durante la precedente annata rotariana e dei risultati ottenuti. Passa quindi la parola al relatore Sergio Costanzo:

Gli echi dell’antica storia di Pisa, fatta di fasti e potenza, sono giunti fino a noi. Antica Repubblica marinara, vede il suo simbolo garrire al vento su ogni legno che solchi i mari. Ma oggi se ne sa il perché?
Se confrontiamo la documentazione storica relativa alle quattro repubbliche marinare si scopre che, mentre per Genova, Venezia e Amalfi esiste una impressionante documentazione archivistica, per Pisa non abbiamo praticamente niente relativamente al periodo antico e a quello medievale.
L’8 agosto del 1284, all’indomani della sconfitta pisana alla Meloria, viene redatto e approvato in Firenze un documento programmatico: “Della rovina di Pisa”.
Il 9 ottobre del 1406 i mercenari al soldo di Firenze entrano in Pisa. Stupri, violenze, incendi; alla sistematica distruzione della città fece seguito quella dei documenti e delle testimonianze. Pisa subì una diaspora ante litteram e una progressiva e inesorabile damnatio memoriae. La sua storia antica cadde nell’oblio. Tre millenni furono cancellati e, ancora oggi, la città è orfana del proprio passato.

Tanta fu la luce di Pisa fino al XV secolo, tanto il buio che oggi la distingue. Popolo senza memoria, senza storia e senza identità. Di quel passato glorioso restano piccole scintille nelle manifestazioni storiche, anacronistiche e non rappresentative della vera identità marinara di un tempo. Nonostante tre università e coraggiosi quanto solitari tentativi di riordino cronologico, Pisa non è riuscita a dare corpo compiuto al suo passato, è orfana di un museo civico, brancola e si aggrappa a dicerie e leggende.
Con paziente ricerca delle fonti, ricorrendo a documenti di epoca greca e latina, appellandosi anche agli scritti biblici, si è reso possibile il ritracciare un profilo della storia più antica di Pisa, dalle origini all’anno 1000. Dionigi di Alicarnasso, Ovidio, Catone, Virgilio, Claudiano, Cassiodoro, Namaziano, san Basilio. Ma anche Marangone, san Gregorio Magno fino ad arrivare a Tangheroni e gli studi moderni. Sono solo alcuni degli autori che di Pisa parlarono e ai quali ci si appella per ridisegnare i contorni della storia. L’idea è quella di dare voce ai cronisti, agli eruditi, ai testimoni oculari succedutisi nel corso del tempo per narrare di quella grande Pisa e riaffermare e consolidare punti di appoggio e confronto prodromi, si spera, dell’acquisizione di una nuova conoscenza e coscienza di sé.
Collegando fra loro organicamente i vari contributi si scopre che Pisa è stata fondata circa 1000 anni prima di Roma, da Pisa passano tutti in traffici commerciali che dall’oriente vanno verso occidente. Pisa non è mai stata etrusca ma quando si trattava di combattere è stata la città che comandava le truppe etrusche. Non è mai stata una città romana, è stata romanizzata nei costumi ma non romana da un punto di vista legale, è stata federata a Roma. Pisa è potente ma solo alleata di Roma e in virtù della sua potenza Pisa riceve da Roma molti privilegi. Il ruolo di Pisa nel mediterraneo è stato quello di veicolare merci e guerrieri per tutto il mediterraneo.
Il libro Da Zero a Mille è il frutto di una paziente ricerca, quella dei testi di chi scrisse di Pisa, a partire dagli eruditi greci e latini del V secolo a.C. Aneddoti, battaglie, contratti commerciali, commesse reali o imperiali, cronache. La conoscenza del passato è l’unico strumento idoneo per orientarsi e organizzare il futuro.

 

Sergio Costanzo

Sergio Costanzo

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