Interessante relazione della nostra socia Gabriella Albanese su Galileo Galilei
La Prof. Gabriella Albanese ha svolto la sua relazione sul tema “Dai libri al telescopio: la lezione di Galileo per il progresso dell’umanità e della scienza”.

20/05/2021 Annata 2020-2021

GABRIELLA ALBANESE

Università di Pisa

Rotary Club Pisa Galilei

 

DAI LIBRI AL TELESCOPIO

LA LEZIONE DI GALILEO PER IL PROGRESSO DELL’UMANITÀ E DELLA SCIENZA

 

(Conferenza tenuta su piattaforma telematica il 20 maggio 2021, ore 19)

 

Nel 2009 tutto il mondo ha celebrato il quarto centenario dell’invenzione del telescopio astronomico, costruito nel 1609 dal grande scienziato pisano Galileo Galilei, che con l’impiego del nuovo strumento per l’osservazione del cielo pervenne a straordinarie scoperte sul sistema cosmico dei mondi e dell’universo, aprendo la via alla scienza moderna e alle esplorazioni spaziali. The International Council of Science of United Nations ha proclamato il 2009 "International Year of Astronomy", rendendo omaggio al genio universale di Galileo e alla sua innovazione dei saperi e della metodologia scientifica, che avviò anche una epocale trasformazione della filosofia e della concezione del mondo e dell'uomo, e, in una parola, aprì le porte alla nuova era della modernità.

Nel 2020 il nostro Club, che proprio al grande scienziato pisano ha scelto di intitolarsi fin dalla sua fondazione nel 1980, ha celebrato il suo Quarantennale, una data importante che l’improvviso scoppio della pandemia Covid19 ha messo di necessità in sordina, ma che abbiamo sentito il dovere di celebrare almeno con la pubblicazione di un volume che ricostruisce la storia del Rotary Club Pisa Galilei: una storia che rimarrà anche al di là di questa attuale e lunga impotentia operandi, a testimoniare in tempi migliori quanto abbiamo fatto finora, richiamandoci alla lezione di Galileo che abbiamo scelto come guida esemplare, e celebrando ancora, insieme al quarto decennale del nostro Club, il quarto centenario dell’invenzione del telescopio con cui egli avviò la scienza nuova. Alla sua lezione ho sentito imperioso l’obbligo di riallacciarmi con una breve pagina nel volume sul Quarantennale e con maggiore spazio lo faccio oggi con questa conferenza che mi è stata chiesta dal Presidente, per ricondurre i nostri propositi alla lezione sempre attuale di Galileo per il progresso dell’umanità e della scienza.

La conferenza illustra gli studi condotti a Pisa, dove Galileo nacque nel 1562 da una nobile famiglia fiorentina, e dove si formò e insegnò nella prestigiosa Università, conducendolo alla formulazione di rivoluzionarie scoperte sulle leggi del moto, attraverso esperimenti sulla “caduta dei gravi nel vuoto” condotti dalla torre e nel Duomo di Pisa, e alla fondazione della meccanica e dell’astronomia moderna, per la quale ebbe un ruolo determinante il nuovo strumento, il “cannocchiale“ o “telescopio”, che segna la fine di una plurimillenaria tradizione di astronomia posizionale. Viene proposta anche un’indagine particolare sui libri di Galileo, tentando la ricostruzione della biblioteca dello scienziato pisano, oggi conservata, seppure parzialmente, a Firenze nei volumi originali, segnati da ex libris o annotazioni autografe di lettura, e negli stessi esemplari autografi di stesura delle opere galileiane o nelle prime edizioni a stampa. Per questa via si possono meglio comprendere le basi culturali classiche, medievali e rinascimentali della sua formazione, e il suo particolare rapporto con i libri cartacei e con il grande “libro della natura”. Da questa sinergica coesione scaturisce il nuovo metodo della ricerca scientifica e sperimentale da lui donato al mondo moderno, in opposizione alla tradizione medievale basata solo sul principio di autorità. Il Sidereus Nuncius, infatti, che annuncia al mondo la straordinaria potenza del telescopio e la capacità di rivelare i segreti dell’universo, è diventato l’emblema della nuova scienza strumentale nella quale lo studio dei libri perde improvvisamente la sua centralità; ma in realtà la rivoluzione di Galileo si fonda sulla stretta complementarità tra il momento sperimentale e quello speculativo. Attraverso il mondo librario di Galileo e i suoi studi letterari, filosofici e linguistici, tra cui primeggia l’apporto primario dato al Vocabolario della Crusca per la creazione e la codificazione  della lingua della scienza moderna nell’italiano ancora in fase di formazione, è possibile definire con completezza il suo metodo scientifico, legato alla concatenazione organica tra mondo di carta e mondo della natura, e il passaggio sinergico e biunivoco dalle biblioteche al telescopio, dall’universo dei libri all’universo celeste. Nel secolo in cui egli visse e operò la riforma dell’astronomia e la fondazione della meccanica, subito dopo codificata da Isaac Newton, era in atto la gestazione della scienza moderna per opera dei ‘filosofi naturali’ del Rinascimento anche nel campo della medicina, della chimica, della matematica, dell’architettura. In questo fecondo contesto Galileo maturò una concezione filosofica basata sulla fede nel progresso continuo della scienza e dell’umanità, senza limiti dogmatici, contro ogni principio di autorità sia laica che religiosa, verso una libera ricerca che si configuri anche come “libero filosofare”, ma anche come coesione armonica dei saperi umanistici e dei saperi scientifici. La sua lezione permane ancora oggi come faro luminoso per il progresso dell’umanità e del sapere, al di là della condanna da parte del Tribunale dell’Inquisizione del Dialogo sopra i massimi sistemi del mondo, il grande libro con cui Galileo quattrocento anni fa aveva tentato di realizzare il sogno di costruire un systema cosmicum unitario, fisico-matematico e etico-religioso, dove anche l’uomo e la storia trovassero posto senza contrasti.

 

Riferimenti:

 

 

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Edizioni di riferimento delle opere di Galileo Galilei

 

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Bibliografia

 

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