Il Presidente Sardella presenta il relatore di questa serata:
Massimo Vincenzini nasce nel 1947 a Roma, dove si è laureato in Chimica.
E’ stato Ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche presso il Centro di Studio dei Microrganismi Autotrofi, con sede a Firenze, per poi diventare Professore Associato di “Microbiologia agraria” presso la Facoltà di Agraria dell'Università degli Studi di Firenze. Dal 1999 è Professore Ordinario dell’insegnamento di “Microbiologia dei prodotti alimentari” per il corso di laurea in Tecnologie Alimentari e dell’insegnamento di “Controllo dei processi microbiologici nell’industria alimentare” per il corso di laurea Magistrale in Scienze e Tecnologie Alimentari. E’ Responsabile scientifico di vari progetti di ricerca, autore e coautore di oltre 300 pubblicazioni scientifiche, dal 2008 al 2017 è stato presidente del Consiglio di Amministrazione della Azienda Agricola Villa Montepaldi s.r.l. (Università degli Sudi di Firenze socio unico).
Dal 2014 al 2017 è stato Presidente del Tuscan Food Quality Center, associazione costituitasi per aggregare a livello regionale tutte le istituzioni operanti in tema alimenti-alimentazione (ne sono soci fondatori i tre Atenei Toscani, la Scuola Superiore S. Anna, il CNR, l’Accademia dei Georgofili, le organizzazioni delle imprese agricole e altre istituzioni e/o accademie a carattere culturale). Nel 2014 ha avviato la costituzione della società FoodMicroTeam s.r.l., spin-off accademico dell’Università degli Studi di Firenze, avente l’obiettivo di fornire assistenza tecnico-scientifica per il controllo e la gestione delle fermentazioni alimentari.
Dal 2012 è membro del Consiglio Accademico dell’Accademia dei Georgofili, con l’incarico di Delegato Amministrativo e dal 2018 è Presidente della stessa Accademia.
L’Accademia dei Georgofili fu fondata a Firenze nel 1753 per iniziativa Canonico Lateranense Ubaldo Montelatici, allo scopo di «far continue e ben regolate sperienze, ed osservazioni, per condurre a perfezione l’Arte tanto giovevole della toscana coltivazione». Il Governo Granducale Lorenese le conferì presto carattere di Istituzione pubblica (prima nel mondo), affidandole importanti incarichi. Con l’Unità d’Italia, l’Accademia dei Georgofili, che già di fatto aveva una dimensione extra-toscana, divenne anche formalmente nazionale. Nel 1897 fu riconosciuta come Istituzione Statale. Nel 1932 fu eretta in “Ente morale” e, sempre nello stesso anno, ottenne la concessione in uso gratuito dell’attuale sede demaniale. L’Accademia dei Georgofili è al mondo la più antica Istituzione del genere ad occuparsi di agricoltura, ambiente, alimenti, e promuove il progresso delle conoscenze, lo sviluppo delle attività tecnico economiche e la crescita sociale. Adeguando ai tempi organizzazione, metodologia e strumenti di lavoro, ha sempre mantenuto il proprio ruolo e gli obiettivi enunciati con l’atto costitutivo.
Il Presidente passa poi la parola al relatore:
Il Prof. Vincenzini dichiara di voler descrivere, seppur in maniera concisa, la lunga storia dell’Accademia dei Georgofili, lungo un periodo storico abbastanza ampio, caratterizzato da molteplici cambiamenti sociali, economici, politici comprensivi di varie rivoluzioni industriali.
Per iniziare parte dal verbale della prima riunione, scritto dal Canonico Lateranense Ubaldo Montelatici nel 1753, riunione che a cui parteciparono 18 persone colte ma provenienti da diversi ambiti culturali (storici, medici, letterati, un archeologo, un botanico) e tutti interessati all’agricoltura anche se da diversi punti di vista.
Ancora oggi di questo si occupa l’Accademia: dell’agricoltura ma in senso lato.
Ovviamente nel tempo l’Accademia ha aggiornato i propri metodi ma lo scopo non è cambiato: darsi da fare per il benessere e la prosperità della comunità.
Il Primo riconoscimento ufficiale viene da Pietro Leopoldo granduca di Toscana che volle i Georgofili presso Palazzo Vecchio assegnando loro la sala dei Leoni più altre salette dove riunirsi e conservare le loro carte. Nel 1783 sempre il governo granducale assegna ai georgofili una dotazione finanziaria. Questa è stata usata per premiare gli autori di alcune memorie scritte in seguito ai bandi emessi dall’Accademia stessa. Le memorie venivano pubblicate e oggi sono tutte mantenute nell’archivio storico dell’Accademia.
Nel tempo i Georgofili hanno iniziato ad allargare i loro obiettivi anche oltre i limiti della regione e dello stesso paese. Inizialmente una particolare attenzione fu dedicata agli Stati Uniti. Filipppo Mazzei, accademico, agricoltore fiorentino, proprietario di terreni, diplomatico, è addirittura incluso fra i padri fondatori degli Stati Uniti. Mazzei nel 1973 andò in Virginia dove prese in affitto un appezzamento di terreno mandando in Accademia i risultati di alcuni in studi. Entrò in amicizia con Thomas Jefferson, che sarebbe diventato il terzo Presidente degli USA e che, in seguito a questa amicizia inserì Mazzei fra i padri fondatori degli USA. Mazzei successivamente rientrò in Toscana nel 1816 e, in particolare, a Pisa. In base a questi contatti fra i georgofili e gli Usa, Giacomo Brosi diventato anch’esso accademico, fu nominato Console degli Stati Uniti a Firenze. Fu grazie a Brosi che tre Presidenti degli Usa (Jefferson, Madison e Monroe) diventarono accademici dei georgofili.
Altro accademico importante è stato Cosimo Ridolfi, georgofilo dal 1813 e presidente dell’Accademia dal 1842 al 1865. Nel 1844, rispondendo ad un bando dell’Accademia, presentò una memoria con la quale introduceva l’uso dell’aratro per rivoltare la terra al posto della vanga. Cosimo Ridolfi dava molta attenzione all’istruzione e nel 1860 fondò l’istituto Superiore di Firenze.
Dalla seconda metà del XIX secolo l’Accademia ha iniziato ad occuparsi anche di temi politici, sempre però collegati all’agricoltura.
Successivamente, con Arrigo Serpieri, Rettore del’Università di Firenze, l’Accademia si occupò anche di bonifica trattando il territorio in senso integrato con altri aspetti sia sociali che politici.
Nel 1932 all’Accademia viene concessa la nuova sede nella Torre dei Pulci.
Nel 1946, finita la guerra, l’Accademia organizzò un convegno con la partecipazione anche di molti americani e discutendo su molti temi correlati all’agricoltura. Gli atti di quel convegno sono stati chiamati: “La magna carta della ricostruzione dell’agricoltura italiana”.
Arriviamo al 1966 con l’alluvione di Firenze, alluvione che creò notevoli danni al patrimonio librario relativo all’archivio storico. Molti testi sono stati salvati grazie ai molti giovani volontari che si sono prestati a questa importante azione di recupero.
Il peggio però accadde nell’ottobre 1993 con l’attentato di stampo mafioso di un’auto bomba in seguito al quale persero la vita tutti i membri della famiglia del custode. Il presidente all’epoca era Franco Scaramuzzi che, Rettore dell’Università di Firenze, è stato per trenta anni Presidente dall’Accademia. Scaramuzzi e si è dedicato moltissimo al restauro della sede. Infine, nel 1996 il Presidente della Repubblica Eugenio Scalfaro inaugurò la nuova sede. Franco Scaramuzzi è stato un grande Presidente che ha rinnovato completamente l’Accademia. Purtroppo è mancato nell’ottobre 2020. A gennaio aveva promosso l’associazione delle Accademie che si occupano di agricoltura in tutta l’Europa (UEAA). Inoltre aveva introdotto le sezioni territoriali dell’Accademia, i Centri di studio e i gruppi di lavoro.
Oggi l’Accademia ha un’attività editoriale molto importante, relativa sempre ai temi legati all’agricoltura, inoltre si è dotata anche dei supporti digitali. Il sito (www.georgofili.it) è aggiornato quasi giornalmente ed è disponibile in rete anche un notiziario accessibile a tutti.