Comunicazioni del Presidente
Conversazione del Dott. Francesco Sarti sul tema della maratona.
La corsa nella mia vita
Sono un dirigente di azienda industriale, sposato, con una figlia, nato, cresciuto e sempre vissuto a Pisa. Mi piace mangiare e bere e, fino a qualche tempo fa, la sera dopo cena non mi facevo mancare un pezzo di cioccolata, un bicchierino di rum e un buon sigaro toscano.
Certi piaceri, se da un lato ti danno una sensazione di appagamento e soddisfazione, purtroppo dall’altro hanno effetti non proprio positivi sulla salute. In quel periodo, infatti, ero grassottello e cominciavo ad avere problemi di colesterolo e pressione alta. Poiché sono ancora giovane, e all’epoca lo ero ancora di più, ho scartato l’idea di cominciare ad “impasticcarmi” per limitare il colesterolo ed abbassare la pressione e ho deciso di adottare uno stile di vita più sano. Ho eliminato il cioccolato e i super alcolici del dopo cena , ho ridotto il consumo di vino alla sera, e … ho cominciato a correre!
Mi ricordo ancora perfettamente la prima corsa sul Viale delle Piagge ; ho corso si e no 500 metri, dal bar Lilli all’incrocio del viale con Via Maccatella: una fatica tremenda. Non mi sono dato per vinto e ho proseguito nel mio intento; ho cominciato a correre regolarmente durante la settimana da solo la mattina presto, il sabato mattina a S. Rossore con qualche amico, fino a quando ho incontrato Giulio, un ultramaratoneta (tra le tante ha vinto la Boavista Ultramarathon, una corsa massacrante di 150 km) che mi ha proposto di provare a fare qualcosa di un po’ più impegnativo che correre senza un obiettivo preciso. Non avevo mai preso in considerazione una eventualità del genere però la cosa mi incuriosiva e tutto sommato l’idea di avere un obiettivo poteva rendere le alzatacce della mattina, soprattutto in inverno, quando fuori è buio, fa freddo e magari piove, un po’ meno pesanti. Così un giorno che mi sentivo particolarmente in forma ho corso 10 km e ho comunicato a Giulio il tempo. La sua risposta è stata: “non male per uno che fuma, ti faccio sapere”. Dopo qualche giorno mi ha inviato una mail con il programma di allenamento per preparare una maratona: quella di Lucca dell’ottobre 2010.
Ho cominciato a seguire il programma, e giorno dopo giorno mi sono sempre più appassionato. Vedere la Torre di Pisa alle prime luci dell’alba, correre sui Lungarni vuoti e senza macchine,respirare l’aria frizzante della mattina, vedere la città che lentamente si sveglia, sono sensazioni alle quali non posso più rinunciare. Ma la cosa più bella, la soddisfazione più grande, è quella di arrivare al traguardo. La maratona è una sfida con te stesso; quando parti sai già che non vincerai, che non hai alcuna possibilità. Sai che soffrirai, perché dopo 35 km, quelli che mancano sono pura sofferenza, ma il fatto di viverli insieme a tantissime altre persone che come te non hanno altro obiettivo che battere se stessi e realizzare la propria impresa ti fa andare avanti.
Dopo Lucca ho corso in tante altre città. Sono stato a Roma, Firenze, Berlino, Parigi, Trieste; l’anno scorso avrei dovuto fare la maratona di New York se Sandy, la tempesta che ha messo in ginocchio la città, non ci avesse messo lo zampino. Tutte le volte ho provato quella gioia immensa che si prova quando si realizza il proprio obiettivo. Ho incontrato e conosciuto tantissime persone; tra podisti si crea immediatamente un feeling particolare, si comincia a parlare di corsa e sembra di conoscersi da sempre.
La corsa rappresenta una parte integrante e fondamentale della mia vita; mi aiuta a ridurre lo stress, a trovare soluzioni a problemi di lavoro, mi fa stare bene.
Spero di poter correre ancora tanti, tantissimi chilometri e che queste mie parole invoglino qualcun altro a provare cosa vuol dire correre.