Conferenza del nostro socio Prof. Gaetano Giunta sul tema, quanto mai attuale, “5G nuove opportunità e possibili problematiche”
A causa dell’aumento dei contagi, il CD del club interrompe gli incontri in presenza. Apre il nuovo ciclo di incontri telematici il nostro socio, Prof. Gaetano Giunta, con la sua chiara esposizione su: opportunità e problemi della tecnologia 5G

15/10/2020 Annata 2020-2021

Il Presidente Sardella ha aperto la riunione con l’auspicio che l’andamento della pandemia ci consenta di tornare quanto prima alle nostre consuete riunioni. Ha poi introdotto il conferenziere, il nostro socio Gaetano Giunta, Professore Ordinario di Telecomunicazioni presso l’Università di Roma Tre, cedendogli la parola per la conferenza sulle nuove opportunità ma anche sui possibili problemi della tecnologia 5G.

In apertura della propria relazione, Gaetano Giunta indica che sono già attive in Italia le prime sperimentazioni della tecnologia 5G, indicando che, presumibilmente, saranno necessari ancora 2-3 anni per avere una completa copertura del territorio nazionale. Passa quindi a descrivere prima le nuove opportunità offerte da questa tecnologia passando poi ad evidenziare i suoi possibili rischi.

L’avvento della nuova tecnologia del 5G nelle telecomunicazioni mobili fornisce utili strumenti innovativi per un salto di qualità delle applicazioni wireless con notevoli effetti sulla vita e attività nel campo della società, dei rapporti interpersonali e nella gestione degli oggetti “intelligenti” che ci circondano. In primo luogo, aumenteranno la quantità e la velocità di comunicazione e scambio di informazioni, rendendo l’accesso wireless paragonabile alla fibra ottica in termini di prestazioni, con un ovvio risparmio di infrastrutture fisiche nelle abitazioni e nei luoghi di lavoro. Potrà inoltre connettere tutti gli oggetti dotati di scheda SIM di tipo 5G. Ciò avverrà non solo per i nostri oggetti usati all’esterno come l’automobile, il PC portatile o anche lo smartphone, ma potrà connettere anche oggetti di uso comune all’interno della casa, quali ad esempio la televisione, il frigorifero, la lavatrice, la caldaia, oltre a dispositivi medici indossabili per il controllo clinico in tempo reale. Consentirà inoltre un’elevata precisione della localizzazione dei terminali e degli oggetti, con indubbio guadagno delle applicazioni che utilizzano l’informazione di posizione (esempio: mappe per navigazione stradale). La struttura della rete sarà duttile e composta da elementi “virtualizzati”, nel senso che si potrà cambiare dinamicamente la loro funzione in tempo reale, a seconda delle nuove esigenze che si presentano durante la loro utilizzazione.

Tuttavia, alcuni aspetti del nuovo sistema si prestano a potenziali problematiche. In primo luogo, gran parte della produzione non è localizzata in Europa ma in Paesi asiatici per motivazioni economiche, con conseguenze sull’occupazione lavorativa della nostra manodopera specializzata. Inoltre, come osservato sovente in questi ultimi anni nei media internazionali, la delocalizzazione della produzione e quella dei server di elaborazione e memorizzazione delle informazioni può implicare la delocalizzazione anche di dati e persino delle informazioni sensibili, quali le nostre abitudini o addirittura le nostre opinioni personali. I nostri dati e le nostre informazioni risiedono infatti nei vari portali internet di uso comune che ci forniscono una enorme quantità di servizi, a prezzo di una profilazione personale che va regolata e gestita secondo criteri conformi ai diritti di privacy e adeguati standard di sicurezza informatica. Infine, è necessario tener conto dei potenziali problemi di salute dovuti alle emissioni elettromagnetiche delle stazioni base e dei terminali mobili. Sugli effetti biologici dei campi elettromagnetici in termini quantitativi non vi è un’opinione scientifica uniforme. Tuttavia, come per qualunque radiazione elettromagnetica, quale ad esempio la luce solare, è ragionevole, in base al principio di precauzione, limitare per tempo e intensità l’esposizione alle radiazioni.
Infatti, ciò che gli studiosi affermano è che un campo di forte intensità e notevole durata può indurre mutazioni nelle cellule con eventuale insorgenza di neoplasie. Proprio per questo le legislazioni europea ed italiana fissano un limite molto basso alle emissioni elettromagnetiche. E’questo il motivo per cui le stazioni base e, soprattutto, i telefoni cellulari devono avere potenze di emissione assai piccole, inferiori ai limiti di Legge. Va comunque precisato che i telefoni cellulari non emettono radiazioni apprezzabili mentre sono in stand-by, ma solo durante la trasmissione, ovvero durante la telefonata. Inoltre, i telefoni mobili abbassano notevolmente la propria potenza se situati in prossimità di stazioni base, con una marcata ulteriore riduzione delle emissioni elettromagnetiche nelle vicinanze del telefono. Quindi, anche se può sembrare paradossale, una diffusa capillarità di stazioni radio base (di bassa potenza) porta beneficio alla riduzione delle emissioni elettromagnetiche dei telefoni cellulari.

Gaetano Giunta ha poi risposto alle domande sollevate da alcuni soci relative alla necessità di cambiare i cellulari con l’avvento della nuova tecnologia, a come verranno utilizzate le varie bande di frequenza e alle problematiche di privacy con particolare riferimento alla trasmissione di dati biomedici.

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