Il Presidente Andrea Maestrelli prende la parola ricordando come il club abbia superato la fase più dura del lockdown mantenendo comunque vivo lo spirito rotariano. Ricorda che sono state tenute ben 10 riunioni virtuali e oggi, dopo la prima riunione dello scorso giovedì, parte in presenza e parte ancora per via telematica, siamo finalmente riuniti per questa importante serata del passaggio del collare. Dichiara di non voler parlare molto ma di lasciare la parola al nuovo Presidente, Savino Sardella, per ascoltare il suo intervento. Prima però desidera ringraziare alcuni dei soci per l’aiuto che hanno dato durante questa annata e, in particolare tutti i membri del Consiglio Direttivo. A tutti loro viene consegnato un omaggio come riconoscimento dell’attività svolta.
Prende quindi la parola il Presidente incoming, Savino Sardella, comunicando che:
“formalmente oggi nasce la nuova annata tra mille difficoltà. Certamente nasce con un parto distocico ma spetta a noi comunque farla crescere e sviluppare nel miglior modo possibile”.
Ricorda inoltre che:
“tutti coloro che nel corso di questa pandemia ci hanno lasciato tragicamente e mi riferisco specialmente agli anziani che sono andati via senza un sorriso, una carezza, una stretta di mano, uno sguardo amorevole, una preghiera, con il solo difetto: il dato anagrafico, vorrei ricordare tutti gli operatori che nel tentativo di salvare le vite degli altri hanno donato la propria. A tutti loro va il nostro commosso e perenne ricordo. La speranza è che questa pandemia ci abbia insegnato qualcosa: il mondo è cosi bello che merita di essere vissuto completamente preservandolo da ogni deturpazion , eliminando la politica utilitaristica dell’io per passare a quella del Noi nel pieno rispetto dell’ambiente e della natura , altrimenti quest’ultima sicuramente ci ripresenterà un conto da pagare molto più pesante di quello che stiamo pagando oggi”.
Esprime poi un sincero ringraziamento al past-president a tutta la sua squadra per come ha condotto l’intera annata e come ha impostato le riunioni on line durante la nostra forzata quarantena, tenendo viva la fiamma del rotary, senza dimenticare la figura di Fulvia costante e silenziosa presenza che ha contribuito a dare serenità a tutto l’ambiente.
Ricorda che:
“l’uomo non è fatto per una connessione virtuale prolungata e duratura che va bene per una situazione emergenziale temporanea ma va alla ricerca di un rapporto diretto, di uno sguardo d’intesa, una stretta di mano, di un sorriso. All’orizzonte si staglia minacciosa una emergenza socio- economica senza pari, dai risvolti non valutabili al momento e noi dobbiamo essere pronti a cambiare l’indirizzo della nostra annata guardando più da vicino alla nostra comunità, alle sue necessità, a noi stessi, mirando a ricostruire il piacere di stare insieme. Dobbiamo proiettarci fuori del nostro club a dare una mano con le nostre professionalità a tutti coloro che sono in emergenza facendo rotary e non mero assistenzialismo e se l’annata non si svolgerà secondo i canoni tradizionali poco importa: dobbiamo ricostruire l’intero sistema e non è detto che abbia le stesse caratteristiche del precedente. Un giovane avvocato dell’Illinois, oltre un secolo fa, ebbe a dire che il Rotary non fa elemosina ma combatte le cause che portano ad essa: pensate quanto sia oggi moderno e reale questo messaggio, come ben si adatti alle circostanze attuali: aveva uno sguardo lungimirante, proiettato nel futuro quel giovane avvocato, peccato che non faccia da controaltare la voglia di eliminare regole vecchie ed obsolete e ridare nuovo slancio e la iniziale duttilità e freschezza all’intera organizzazione. Come ogni padre di famiglia o responsabile di una impresa, in tali circostanze deve fare delle simulazioni a difficoltà crescenti per individuare le criticità e stabilire i rimedi opportuni, per non essere travolti passivamente dagli eventi ma esserne in qualche modo protagonisti. Fare il presidente non è solamente un periodo di impegni più o meno gravosi ma un motivo di riflessione interiore: essere capace di trasmettere valori che poi sono alla base del vivere quotidiano come l’amicizia, il rispetto delle opinioni altrui, le diversità etniche, religiose e politiche. Non per niente il motto dell’annata è condividere per affiatare, espressione di una netta sinergia tra mente, cuore e mani una correlazione stretta tra mente ed azione e per questo motivo che mi auguro che si possa stabilire una corrente osmotica bidirezionale tra me e voi, per condividere gli stessi valori. Insieme, sono sicuro: ce la faremo! Per ultimo consentitemi una breve ma sentita digressione poetica in vernacolo che ben si adatta al momento che ci accingiamo a vivere:
Ripiove! A un tempo ‘osì ‘un ci sèmo avvezzi!
Ha diluviato una nottata ‘ntera
Dopo la schiaritella d’iersera
Anco’pensieri son bagnati mezzi…
‘un si chiacchiera d’artro, ‘o ‘nervi a pezzi,
per recità la stessa sicumera:
dov’è ‘r tripudio d’una primavera che scarda lo sferraglio dell’attrezzi
sguinzagliati a dà ‘vita alla’ampagna?
Ti svegli e ci risei, seguita a piove’
Ma ‘r coraggio d’un pèsco che si bagna
e doppo ‘fiori mette foglie nove
fa nasce ‘una speranza di sereno
d’un po' di sole,d’un arcobaleno.;
l’augurio è che il nostro club sia come un pesco che non ha paura di bagnarsi ma trae forza dalla pioggia per mettere fiori, foglie e frutti nuovi corroborato dai raggi del sole, mentre un arcobaleno ci indica sempre la strada maestra da seguire affinché il nostro club sia sempre più innovativo, moderno, funzionale, coeso”.