Relazione del Prof Alfredo Falcone e della Dr.ssa Carlotta Antoniotti su “Avanzamenti nella terapia del carcinoma colorettale metastatico”
Il Prof. Falcone, Ordinario di Oncologia Medica dell’Università di Pisa, e la Dottoressa Carlotta Antoniotti, ricercatrice e candidata al Premio Galilei Giovani, hanno presentato le nuove terapie e le linee di ricerca sui tumori colorettali metastatici.

03/12/2020 Annata 2020-2021

Il Presidente Sardella apre la riunione con i tradizionali auguri di buon compleanno rivolti a tutti i soci che compiono gli anni nel mese di dicembre. Successivamente introduce il tema di questa serata relativo alle nuove terapie per la diagnosi e la cura dei carcinomi colorettali metastatici, ricordando che fino a pochi anni fa la chirurgia era, se non l’unica, certamente la tecnica più usata nella cura di queste tipologie di carcinoma. Oggi tecniche di chirurgia mininvasiva, la radioterapia insieme alla chemioterapia e l’uso di nuove medicine, hanno drasticamente ridotto le percentuali dei decessi. Con riferimento a queste metodologie, l’opera svolta dal Professor Falcone e dal suo gruppo di ricerca, al quale appartiene la Dottoressa Antoniotti, ha fornito contributi fondamentali a livello internazionale.

Il Presidente presenta quindi i due relatori della serata.
Il Prof. Alfredo Falcone è Ordinario di Oncologia Medica e Direttore della Scuola di Specializzazione in Oncologia dell’Università di Pisa. È anche a capo dell’Unità Operativa di Oncologia Medica 2 Universitaria dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana. È Presidente del Gruppo Oncologico del Nord Ovest (G.O.N.O.). Dal 1987 al 1989 ha lavorato nell’Unità Oncologica/Ematologica del Roger Williams Cancer Center presso la Brown University (a Providence, Rhode Island, USA), prima di ritornare in Italia come Medico Oncologo dell’Ospedale Santa Chiara di Pisa ed essere poi nominato Direttore dell’Unità Operativa Oncologica dell’USL 6 di Livorno. Le ricerche cliniche e transnazionali in Oncologia del Professor Falcone sono focalizzate principalmente sui tumori del colon-retto e del tratto gastrointestinale. E’ membro del comitato di redazione e revisore per numerose riviste. È membro dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO), del New England Division dell’American Cancer Society, dell’American Association for Cancer Research (AACR) e dell’European Society fo Medical Oncology (ESMO).
La Dottoressa Carlotta Antoniotti si è laureata presso la facoltà di medicina e chirurgia dell’Università di Pisa come allieva interna della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e la sua principale area di ricerca è sul cancro al colon-retto. Opera presso il Polo Oncologico dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Pisa nel gruppo di ricerca del Prof. Falcone. Ha ricevuto il premio ”Coquer Cancer Foundation Merit Award 2016”, al meeting dell’ASCO (American Society Of Clinical Oncology) tenuto a Chicago, appuntamento annuale più importante sull’oncologia dove vengono accolti e premiati i migliori oncologi di tutto il mondo. E’ candidata al Premio Galilei Giovani del prossimo anno.

Il Presidente passa poi la parola al Prof. Falcone che introduce il proprio intervento strutturato su due punti:
1) Descrivere gli avanzamenti che si sono succeduti negli ultimi 20-30 anni sul trattamento dei carcinomi colorettali metastatici;
2) Accennare ad alcuni progetti di ricerca sviluppati nell’ambito del suo gruppo.
Relativamente al primo punto sottolinea che questo tipo di tumori è il secondo per mortalità e, tanto per dare alcuni numeri, nel 2020 presenta oltre 43.000 nuovi casi con oltre 21.000 decessi. Oggi sono più di 500.000 i pazienti viventi.
Attualmente il numero di decessi è in diminuzione anche grazie alle diagnosi precoci (per es. tramite l’esame del sangue occulto nelle feci o la colonscopia). Ma la progressiva recessione della mortalità è dovuta soprattutto alle migliori terapie. Gli avanzamenti nelle terapie riguardano fondamentalmente tre ambiti:

Con terapia adiuvante si intende un trattamento che viene somministrato dopo l’atto terapeutico principale (in genere chirurgico) per massimizzare la sua efficacia. Per esempio un trattamento aggiuntivo di tipo chemioterapico dopo che è stata rimossa tutta la malattia rilevabile ma dove esiste un rischio di ricaduta a causa della presenza di malattia non rilevata.
Per trattamenti sistemici si intendono terapie che interessano l’intero organismo. Attualmente sono disponibili numerose opzioni di tipo sistemico per il trattamento di questa malattia in presenza di metastasi diffuse. Sono trattamenti tesi a ridurre il numero di metastasi dopo l’intervento chirurgico. Purtroppo questo tipo di terapie è utilizzabile solo per un terzo dei pazienti con metastasi.
Infine, importanti avanzamenti si sono riscontrati nello sviluppo di nuovi farmaci: nuovi chemiofarmaci, nuovi farmaci “intelligenti” o “terapie a bersaglio molecolare” che derivano da una migliore conoscenza dei meccanismi molecolari che sono alla base della crescita e diffusione del cancro. Di notevole importanza sono inoltre gli avanzamenti nella chirurgia più precoce e meno invasiva con trattamenti locali.
Per quanto riguarda le attività di ricerca individua tre filoni principali:

L’oncologia di precisione consiste in tecniche che consentono di non trattare tutti i pazienti nello stesso modo, trattando tumori biologicamente diversi con diverse terapie, valutando alcune caratteristiche molecolari delle cellule tumorali.
L'immunoterapia è un metodo per la cura delle patologie basato sull'impiego di sostanze che agiscono sul sistema immunitario. L'immunoterapia oncologica, già ampiamente usata per alcuni tumori, come nel caso del polmone, può essere usata anche per certi tumori del colon-retto. Questa terapia sfrutta il sistema immunitario per il trattamento di questi tumori. Le cellule del sistema immunitario possono essere in grado di individuare gli antigeni tumorali e di attaccare le cellule malate che li espongono.
La biopsia liquida rappresenta una rivoluzione nella terapia tumorale. Con questo termine ci si riferisce alla possibilità di effettuare analisi su materiale di origine tumorale mediante un prelievo di sangue. Nel sangue permangono molte cose (DNA, RNA, proteine, ecc) che derivano dal tumore e che possono fornire molte informazioni sulle sue caratteristiche, sulla diagnosi precoce, ecc. La biopsia liquida apre prospettive molto importanti, per esempio con il prelievo del sangue dopo un intervento sarà possibile capire se il paziente è guarito o se intervenire con altre terapie.
Tutto ciò ci fa capire quanto sia importante investire sulla ricerca per ottenere sempre migliori avanzamenti nelle terapie.
Il Prof. Falcone passa quindi la parola alla Dr.ssa Antoniotti per la presentazione di alcuni progetti di ricerca sviluppati nell’ambito del suo gruppo.
La Dr.ssa Antoniotti introduce la propria relazione classificando i progetti di ricerca sviluppati, o in corso di sviluppo, nell’ambito del gruppo di ricerca in tre aree principali:

Successivamente passa in rassegna alcuni dei principali progetti relativi a ciascuna delle tre aree, descrivendone le principali caratteristiche e i risultati ottenuti e mettendo in evidenza l’importanza di sviluppare progetti a carattere transnazionale e di integrazione fra clinica e laboratorio che consentono di garantire avanzamenti nelle conoscenze e al tempo stesso la cura dei pazienti.

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